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Se l’è cercata

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La violenza contro le donne (e non solo) e il linguaggio che la alimenta e la descrive: è questo il tema del libro di Stefania Spanò in arte Anarkikka, vignettista, illustratrice e femminista. Un tratto riconoscibilissimo, capace di sintetizzare temi e problemi serissimi e dolorosi. Una battaglia a colpi di vignette contro il linguaggio assolutorio nei confronti dell’uomo e la colpevolizzazione della donna.
Tutti i giorni i radio-tele-giornali, compresi quelli “autorevoli” e blasonati, con i loro titoli e articoli, contribuiscono alla narrazione della donna che istiga la follia dell’uomo cacciatore-geloso-innamorato. E ciò anche quando è dimostrato che la maggioranza dei crimini sono premeditati e commessi da compagni, mariti, fidanzati.
La funzione dei media e della comunicazione è troppo importante per lasciar perdere. Leggere, criticare, controbattere è necessario per attivare la consapevolezza e rafforzare il ruolo di chi fa onestamente l’indispensabile lavoro di raccontare i fatti.

Italia 2021: 1 femminicidio ogni 5 giorni senza differenza di latitudine, colore, classe sociale, campagna o città. Crimini commessi da uomini cresciuti in un sistema di valori e significati che non ammette relazioni paritarie e che alimenta lo stereotipo, rivendicato da politici inetti e frustrati ma rintracciabile anche in alcuni libri di scuola, che pone gli uomini in condizione di privilegio e “le donne in condizione di perenne affanno nella lotta per la parità”.
Un affanno che le vignette e le battute fulminanti di Anarkikka contribuiscono a mitigare.

Anarkikka, Smettete di farci la festa, People, 18€

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