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E come disse Cher “L’uomo ricco sono io”

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Frase fulminante e illuminante quella di Cher. Quando la madre le consigliava di smettere di cantare e trovarsi un uomo ricco, rispose: “Mamma, l’uomo ricco sono io”.

Eh si, ancora oggi, il rapporto fra donne e denaro, fra donne e patrimoni è terribilmente problematico. Lo è quando si cerca un lavoro o si negozia una retribuzione, quando si “aprono testamenti” davanti a un notaio e il patrimonio va ai figli (maschi) e una mancia (magari lauta) alla femmina, quando l’educazione alla gestione del denaro e quindi alla capacità di acquisire autonomia reale viene riservata prevalentemente ai maschietti di famiglia.

L’indipendenza economica ovvero la possibilità di fare delle scelte, pubbliche o private, professionali o affettive, senza l’assillo di come sbarcare il lunario rende concreta la libertà a cui tutte aneliamo. L’uomo ricco è solo una catena di metallo più prezioso ma sempre una catena.

Le autrici passano in rassegna le biografie di donne alle quali la libertà è spesso costata cara: donne che hanno, infine, compreso che volere dei beni propri, dei soldi proprio spesso coincide con il proprio bene. Sono 10 persone molto diverse fra loro: Oprah Winfrey, Nadia Comaneci, Francesca Sanna Sulis, J.K. Rowling, Helena Rubinstein, Angela Merkel, Madame Clicquot, Beyoncé, Chiara Lubich, Asia Argento. Non importa se ci piacciono o meno, se condividiamo o meno le loro idee e i loro percorsi di vita. Quello che le unisce è la capacità di stabilire un rapporto con il denaro che invece che alla schiavitù, porta alla libertà, e all’emancipazione.

E quindi ragazze ricordate, nella “stanza tutta per sè” portatevi anche 500 sterline o “Tre ghinee” se preferite!

Michela Murgia, Chiara Tagliaferri, Morgana. L’uomo ricco sono io, Mondadori, 19€

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