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Genova per noi

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Del Genoa Social Forum che partecipò al G8 di Genova nel luglio 2021 facevano parte 1.187 organizzazioni unite dallo slogan “un altro mondo è possibile”. Qualcuno si occupò di negarlo con:
– i manganelli della della polizia sui ragazzi e il tappeto rosso concesso ai black bloc mascherati, la mattanza della Scuola Diaz, la morte di Carlo Giuliani, gli arrestati senza motivo e senza tutela legale nelle carceri;
– la sospensione della democrazia con politici e istituzioni al servizio del delirio neo-liberista. Quello che ha creato la grande crisi finanziaria del 2008 e quella greca del 2015, che ha generato la casta dei “ricchissimi”, grazie trasferimento di ingenti risorse pubbliche nelle tasche di “pochi” e il depauperamento dello stato sociale;
– una disuguaglianza sociale senza precedenti in un’epoca in cui conoscenze e tecnologia potrebbero risolvere gran parte dei problemi del mondo;
– l’accelerazione dell’aggressione alle risorse naturali del pianeta nel quadro di un modello di sviluppo che rende sempre più invivibile la terra anche per noi

Ma la violenza sui manifestanti di Genova fu soprattutto la volontà di dare una lezione a chi osava mettere in discussione il mondo così come era, di sconfiggere l’ultimo grande movimento di massa contemporaneo, criminalizzando il conflitto sociale e trasformandolo in sinonimo di violenza a cui dare solo e sempre una risposta securitaria. Conflitto sociale annullato prima con le botte e le fabbriche della paura post 11 settembre e poi sedato con i tranquillanti di un consumismo senza confini e il protagonismo da 3 secondi sui social network.
20 anni dopo è chiaro a tutti che le previsioni del Genoa Social Forum erano giuste. Ma avere ragione non è bastato. E ora?Come fare per evitare che l’economia trasformi la maggioranza in una massa anestetizzata prona al servizio dei nuovi oligarchi del mondo? Forse con la transizione ecologica per un mondo più giusto e più sano. Ma come scongiurare che diventi solo una gigantesca macchina di innovazione aziendale e un cesto di slogan per gli uffici marketing delle multinazionali del fossile? Forse con la critica radicale che deriva dallo studio, con il conflitto sociale non violento ma organizzato. Per questo è fondamentale conoscere e approfondire cosa successe a Genova e dopo Genova. Senza rimozioni.
20 anni dopo non sappiamo se un altro mondo è possibile. Sicuramente, per rimanere umani, un altro mondo è necessario.

Bibliografia Genova per noi.
Vittorio Agnoletto e Lorenzo Guadagnucci, L’eclisse della democrazia, Feltrinelli, 14€
Giovanni Mari, Genova, Vent’anni dopo, People, 15€
Angelo Miotto (a cura di), Genova per chi non c’era, Altraeconomia, 15€
Supporto legale, Nessun rimorso Genova 2001-2021, Coconino Press, 20€

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