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Monte Bianco. Fino a quando?

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8 agosto 1786: a Chamonix, in una giornata magnifica, il barone prussiano von Gersdorf punta il suo cannocchiale verso la cima e vede qualcosa di straordinario. Due puntini in movimento sono nei pressi dei Rochers Rouges a oltre 4500m: Jacques Balmat e Michel-Gabriel Paccard stanno raggiungendo il punto più alto d’Europa, la cima del Monte Bianco.

Laddove si incontrano Francia, Italia e Svizzera, senza confini e frontiere, i paesaggi sono meravigliosi e, come disse Walter Bonatti “il Monte Bianco illuminato dagli ultimi raggi del sole riappare come un grande cono di cristallo, lucente, più bello, più severo…”

Il libro di Stefano Ardito è un inno alla natura, all’alpinismo – agli alpinisti e alpiniste – alla Storia che ha attraversato uno dei monumenti naturali più belli del mondo: un racconto-saggio sull’incontro fra natura e umanità. Ma fino a quando?

La neve e il ghiaccio della montagna più alta d’Europa si stanno sciogliendo a ritmi sempre più sostenuti: in Val Ferret, il ghiacciaio Planpincieux è costantemente monitorato per timore di crolli su paesi e strade carrabili, la Mer de Glace è ridotta ai minimi termini. I ghiacciai si stanno frammentando, la riserva d’acqua alpina è in pericolo. Noi siamo in pericolo.

E allora, se i cambiamenti non sono più evitabili come dobbiamo adattarci, a cosa dobbiamo rinunciare affinché non venga dispersa la bellezza e la leggenda del gigante delle Alpi?

Stefano Ardito, Monte Bianco, Laterza, 24€

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