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Pubblicare l’impubblicabile

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C’è una frase a cui si pensa dopo aver letto il libro di Stefania Maurizi. E’ la strofa della canzone di Francesco Guccini, Don Chisciotte: “il potere è l’immondizia della storia degli umani”.
Maurizi è infatti l’unica giornalista che ha lavorato fin dall’inizio sui documenti segreti di Wikileaks l’organizzazione che. utilizzando la Rete e violando il segreto di Stato, ha portato alla luce i crimini, gli scandali e le pressioni del potere, in particolare quelli della guerra al terrore degli ultimi decenni.

E’ una guerra che ha coinvolto eserciti, servizi segreti, polizie, spie: dall’invasione dell’Irak, lanciata sulla base di prove false sulle armi segrete di Saddam, alle “tecniche” della CIA per rapire e torturare sospetti terroristi senza alcun rispetto per leggi nazionali e le indagini in corso nei Paesi coinvolti (le extraordinary rendition = consegne straordinarie…); dai massacri dei civili perpetrati dagli eserciti occupanti, agli “errori” commessi nell’imprigionare innocenti nel lager di Guantanamo fino ai combattimenti di forze militari “in missione umanitaria”.

Pubblicare l’impubblicabile per tenere in scacco il potere, quello occulto, le cui azioni non sono orientate dalla necessità di proteggere i cittadini ma dagli interessi di gruppi economici e politici: questo è il compito che fin dalla sua nascita si sono dati Wikileaks e il suo cofondatore Julian Assange.

Assange si trova ora in una prigione di massima sicurezza a Londra, in pessime condizioni di salute, in attesa dell’appello adito dal Governo USA per farlo estradare nelle sue carceri. Con straordinario accanimento gli organi di governo e di polizia USA vogliono mettere le mani su un cittadino australiano detenuto in un carcere inglese.
Ma che ha fatto Julian Assange di tanto greve? Ha pubblicato prove documentali e video che inchiodano, le democrazie occidentali a responsabilità terribili. Per esempio, con l’aiuto di Chelsea Manning, ha prodotto il video Collateral Murder in cui, fra le risate dei militari USA, si assiste all’uccisione gratuita di 14 civili fra cui 2 bambini. Militari graziati da Trump.

La condivisione con media, cittadini, siti è stata la modalità con cui i file “segreti”, a partire da quelli relativi all’Afghanistan, sono stai rivelati al mondo. Testate prestigiose come The Guardian, Der Spiegel, The New York Times e, a seguire, l’ex gruppo l’Espresso in cui lavorava Stefania Maurizi, hanno dato credito a Wikileaks: hanno selezionato i file, hanno eliminato nomi di persone che potevano essere in pericolo e poi hanno pubblicato. Giornalismo non hackeraggio.

Qualsiasi cosa si pensi, quello che emerge da questo libro è l’assoluta integrità, il coraggio e il desiderio di verità dei protagonisti di Wikileaks. Fermare l’estradizione di Assange è essenziale affinché il giornalismo non diventi totalmente organico al potere o puro strumento di intrattenimento.
Leggere Il potere segreto, libro a cui si è ispirato Riccardo Iacona per la puntata di Presa diretta del 30 agosto, è necessario se abbiamo cuore quella cosa che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

Stefania Maurizi, Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e Wikilieaks, chiarelettere, 19€

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