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Si, possiamo fidarci della scienza

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Storici, filosofi, sociologi e antropologi della scienza concordano sul fatto che non esiste un (unico ) metodo scientifico ma esiste una pratica scientifica, ovvero una comunità di persone che interagiscono continuamente con il modo mettendo in atto un processo sociale.
Ciò consente ad ogni tesi, ad ogni novità della scienza di essere sottoposta a uno scrutinio rigoroso e plurale. E’ quindi della scienza che ci dobbiamo fidare e non degli scienziati che, per quanto eccellenti, possono sbagliare oppure assoggettarsi a indicazioni ideologiche o politiche.
Infatti, quando tesi bizzarre e discutibili sono state proposte come vere – come la dispersione di energia produttiva delle donne che studiano e fanno carriera o l’eugenetica come risvolto sociale coerente con la teoria evoluzionistica – la comunità scientifica ha negato il proprio consenso, disvelando gli aspetti ideologici e nascosti delle stesse.
Citando William James, l’autrice, docente di Storia della scienza all’Università di Harvard, costruisce una solidissima tesi di difesa della scienza: “il vero assoluto, nel senso di ciò che nessuna esperienza successiva potrà modificare, è quell’ideale punto di fuga verso cui immaginiamo che debbano convergere un giorno tutte le nostre verità provvisorie…Per il momento dobbiamo vivere al presente, con ciò che di vero abbiamo a disposizione oggi, pronti a riconoscerlo domani come falso”

Naomi Oreskes, Perché fidarsi della scienza? Bollati Boringhieri, 20€

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