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Sola me ne vo’ per la città

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La parola “passeggiatrice” è decisamente fuori moda ma ancora ricorda a molti la prostituta che va e su e in attesa dei clienti. Ben altra cosa è il passeggiatore, che diventa subito flaneur, figura che evoca libertà, autonomia, arte come Baudelaire, Benjamin, Poe, tutti grandi camminatori a zonzo per città e quartieri.

E Georges Sand, Virginia Woolf, Jean Rhys, Agnès Varda, dove le mettiamo? Loro sono le Flaneuse, che insieme a tante altre, hanno osato uscire di casa e camminare da sole alla conquista delle città, assaporando il fresco profumo della libertà e l’indimenticabile gusto dell’indipendenza.

Con o o senza macchina fotografica non disegnate accurati itinerati, abbandonate quel google map che vi segue ovunque – precedendovi! – e andate a zonzo per vie e viette, calle e campielli, avenue e avenida, street e road.

Da Parigi a Tokyo, da Londra a Venezia e New York dove l’autrice, Lauren Elkin è nata, i capitoli diventano inevitabilmente dei suggerimenti, delle esplorazioni guidate di luoghi sconosciuti o molto noti: quello che cambia è lo sguardo, lo spirito, il senso di appartenenza a città amate, a città perdute e ritrovate. Nell’incontro con una libreria o un bistrot, con negozietto di bigiotteria con il sontuoso Tiffany, l’indicazione qui è chiara: uscite di casa e siate flaneuse! “Affermiamo il nostro diritto di disturbare la pace, di osservare (e non osservare), di occupare (e non occupare) e di organizzare (o disorganizzare) lo spazio, alle nostre condizioni”

Lauren Elkin, Flaneuse, Einaudi, 21€

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