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Sono stata una bacha posh

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Questa è la storia dell’autrice del libro, Ukmina Manoori, afghana pasthun. Questa è la storia di una bacha posh, una bambina “vestita da maschio”. Un’usanza tollerata anche dai religiosi che consente a una famiglia maschi di travestire una figlia femmina affinché possa muoversi, lavorare, fare le commissioni fuori casa. Una famiglia senza maschi rischia il disonore e la malasorte.

Così Ukmina-bambina dall’identità negata potrà andare in bicicletta, giocare a pallone, spostarsi da sola e parlare con tutti. Per questo potrà godere di libertà impensabili per una bambina e comprenderne il destino di prigioniere al servizio dei maschi della famiglia prima e del marito poi. E per tutti questi motivi quando – ormai cresciuta – il padre le ordinerà di tornare femmina, di vestirsi da femmina, lei rifiuterà.
Perché lei è si una femmina ma vuole vivere come un halaka, che in lingua pasthun significa colui che è libero di muoversi senza limitazioni: libera e coraggiosa non schiava e paurosa.

E’ una storia incredibile quella di Ukmina, arrivata al palazzo delle Nazioni Unite per difendere i diritti delle donne e che ci dice che, ovunque, anche qui in Occidente, nessuna bambina deve avere meno diritti, opportunità o libertà di un bambino.

Ukmina Manoori con Stephanie Lebrun, Le bambine non esistono, Libreriapienogiorno, 16,50€

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